Mirafiori al futuro: primo premio al raggruppamento guidato da Recchiengineering

Pubblicato il: 9 Luglio 2015

Il raggruppamento – guidato da Recchiengineering s.r.l. e composto da LAND Milano s.r.l., PICCO Architetti, + Studio Architetti Associati e Immagine e Territorio di Livio Dezzani – si è aggiudicato il primo premio del concorso internazionale di idee, lanciato da Torino Nuova Economia, per il riuso delle ex aree industriali Mirafiori a Torino.

Un progetto strategico per la Città che ambisce a trasformare l’ex stabilimento industriale Fiat di Mirafiori in un nuovo polo di attrazione e aggregazione. L’intervento interessa un’area di circa 140.000 mq e prevede il riutilizzo di due fabbricati esistenti – il Capannone ex DAI e il Capannone ex Gommatura – e la riqualificazione di due aree libere.

Il progetto concorre alla definizione della nuova “Porta Sud” di accesso alla Città e rappresenta uno dei due attestamenti della nuova Linea 2 della Metropolitana, facendo da contraltare all’altro progetto strategico della Città, V200.

Il Bando di gara ha riconosciuto grande importanza alla sostenibilità economica dell’operazione, richiedendo una forte integrazione tra progetto e dimensione economico-finanziaria in modo da garantire la capacità di attrarre risorse e generare sviluppo.

La cerimonia di premiazione si è svolta venerdì 3 luglio 2015, presso il capannone ex- DAI, uno dei fabbricati oggetto del concorso, alla presenza dell’architetto Cino Zucchi, presidente della Giuria, dell’Assessore alla Cultura della Regione Piemonte, Antonella Parigi, e dell’Assessore all’Urbanistica della Città di Torino, Stefano Lo Russo, che hanno premiato gli 8 finalisti selezionati tra 48 progetti presentati.

La giuria ha riconosciuto al progetto primo qualificato la miglior capacità di interpretare e integrare le funzioni richieste dal bando in un progetto innovativo, capace di reinterpretare in chiave contemporanea la vocazione dell’edificio industriale, senza snaturarlo. L’impianto tipologico è stato giudicato convincente: un paesaggio fluido che ibrida e reinterpreta la rigida griglia strutturale, istituendo un inedito rapporto con la città e creando nuovi spazi per funzioni temporanee. Il mix funzionale e la sostenibilità economica dell’operazione sono state giudicate convincenti e perseguibili: un’operazione a zero consumo di suolo che rigenera e riqualifica le aree industriali dismesse attraverso un mix di funzioni di interesse a scala metropolitana.

Il progetto ha indagato i grandi spazi offerti dai Capannoni ex DAI e ex Gommatura alla ricerca di una nuova identità. Un ripensamento funzionale e morfologico. Un paesaggio urbano, che diventa elemento strutturante dell’impianto planimetrico e della definizione del nuovo rapporto interno-esterno. Una grande piazza coperta, polifunzionale e flessibile, dedicata allo sport, al leisure e alla socialità quale nuovo cuore pulsante dell’area. Un vivaio urbano e un grande spazio aperto con orti urbani e aree per eventi temporanei per una nuova esperienza urbana. “Bolle di start-up” e laboratori creativi per reinterpretare la vocazione industriale. Questi i temi proposti e interpretati all’interno di un disegno fluido degli spazi pensato in contrapposizione alla rigidità della griglia industriale.

Gli eventi temporanei sono stati interpretati come il volano della rigenerazione e della valorizzazione dell’area, attraverso un processo incrementale di costruzione del luogo. Il tema della temporaneità viene qui inteso come definizione di uno spazio flessibile e organico, capace di adattarsi a diverse domande di utilizzo, diversi comportamenti sociali e al cambiamento delle condizioni economiche.